Il logo


Girerà in ogni oratorio che parteciperà al progetto

Il logo dell’Oratorio estivo 2023 vuole esprimere in maniera semplice ma graficamente efficace il messaggio della proposta TuXTutti.

La parola TU, colorata e allegra, indica il protagonismo di ogni ragazza e ragazzo che, partecipando all’oratorio, decide di mettersi in gioco per prendersi cura di se stesso, degli altri, del mondo. È un TU che si rivolge a ognuno dei partecipanti all’Oratorio estivo, ciascuno con le proprie differenze: è scritto usando colori diversi proprio per indicare che ognuno di noi, con le proprie capacità, i propri pregi e anche i propri difetti, deve avere cura degli altri.

Ma questo TU non è rivolto solo ai ragazzi, agli animatori, ai coordinatori, ai volontari, ai don e alle suore: il TU è prima di tutto Gesù! È lui che si china su di noi e come il samaritano si prende cura di noi. È lui che sulla croce dona la sua vita per salvarci dalla morte. E il X (per) rosso, il “per” dello slogan, assume quindi anche la forma di una croce, per ricordarci questo.

Il TU colorato si completa solo con il TTI: siamo prossimo di TUTTI quelli che incontriamo, che sia per poco o per tanto tempo, in ogni ambito della nostra vita. È di TUTTI che dobbiamo aver cura e la texture che riempie il X rosso, con tanti disegni che rappresentano gli svariati ambiti della vita dei ragazzi (il gioco, l’ambiente, le relazioni, l’alimentazione, il vestirsi, eccetera) ce lo ricorda.

Il filo con cui il X è come cucito sullo sfondo bianco ci ricorda quasi le toppe che le nostre nonne mettevano sugli abiti lisi e consumati, prendendosi cura di un bene prezioso e costoso, rendendolo ancora utile. La stessa cura del samaritano che lava e fascia le ferite del malcapitato: il sottotitolo “e chi è mio prossimo?”, disegnato da questo filo, ci ricorda le ragioni del nostro “prenderci cura”. La parabola del buon samaritano (Lc 10,25-45), da cui è tratto, sarà il brano di Vangelo che guida la prima delle sei settimane di Oratorio estivo: è il “paradigma” cristiano del prendersi cura, nel quale Gesù ci spiega che è lui il primo a prendersi cura di noi. Lo fa passandoci accanto, magari nei panni di un “samaritano”, avendo compassione delle nostre ferite. Gesù si prende cura di noi con delicatezza, facendosi vicino, fasciandoci le ferite. Si prende cura di noi affidandoci all’albergatore, in un certo senso figura della Chiesa, ricordandoci che presto farà il suo ritorno.



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